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Una professoressa e una alunna, 8 identiche domande. Le risposte saranno simili o completamente diverse?

Cosa vorresti si realizzasse a scuola?

Professoressa

Mi piacerebbe realizzarne più di una considerando che la scuola nella quale sto ormai da dieci anni ha spazi sufficienti e potenzialità per attuare varie iniziative. Mi piacerebbe, innanzitutto, ripristinare il teatro che quando sono arrivata qui era allestito molto bene, ma una serie di furti ci hanno chiaramente penalizzato e alla fine le cose sono andate un po’ a scemare. Vorrei ridargli vita e aprirlo al territorio, in generale aprire la scuola al territorio il pomeriggio e la sera, utilizzare il teatro come uno spazio fruibile agli studenti e alle famiglie: per organizzare attività intergenerazionali o anche un cineforum, per la presentazione di libri. Poi pensando agli spazi esterni si potrebbe organizzare una serra botanica; a me piacciono molto le piante e credo che se non avessi fatto la professoressa avrei forse potuto lavorare in un vivaio. Così i professori di scienze potrebbero allestire qualcosa di permanente. Dal punto di vista didattico penso che sarebbe bello introdurre un’altra sezione musicale con strumenti diversi, per ampliarne la scelta.

Alunna

Sarebbe molto bello creare uno spazio nel teatro dove recitare prendendo gli argomenti da varie materie, come la storia, oppure recitare in spagnolo, per provare un esperienza diversa. Sarebbe bello creare un laboratorio di scienze all’aperto per farci comprendere meglio ciò che studiamo e mettere in pratica alcuni esperimenti.

Un’altra idea sarebbe quella di fare dei progetti con altre scuole di Roma, degli scambi culturali o con dei concorsi musicali o di matematica, soprattutto se in palio ci sono dei soldi (ride…).

Quali sono le caratteristiche di un bravo professore?

Professoressa

Chi sceglie di fare il nostro lavoro non ci arriva per caso, è una passione che devi avere perché bisogna avere un interesse molto forte. Ognuno ovviamente ha il suo stile, ma un bravo insegnante dev’essere preparato, motivato e dev’essere in grado di entrare in empatia con i suoi studenti, non guardarli come nomi e cognomi, ma cercare di entrare nelle loro emozioni e metterli a loro agio, pur sempre mantenendo quell’autorevolezza, quel rispetto, quell’assumersi la responsabilità fino in fondo di ciò che si fa come insegnante.

Alunna

Un bravo professore deve saper fare appassionare gli studenti alla propria materia così da trasmettere entusiasmo e rendere più facile studiare. Deve saper ascoltare le proposte dei suoi studenti e deve spiegare bene. Le sue lezioni, possibilmente, non devono essere sempre pesanti, con dei momenti in cui si può scherzare.

Che tipo di insegnante/alunno sei?

Professoressa

Questo me lo chiedo quasi ogni giorno, soprattutto quando raccolgo degli insuccessi, ma essendo un lavoro che ho scelto di fare credo di riuscire a cavarmela abbastanza bene perché gli insuccessi è vero che ci sono e fanno parte della nostra vita, ma ci sono anche molte soddisfazioni. Vedo crescere i ragazzi, li vedo cambiare e a volte li vedo citare cose che ho detto e mi sembra di riuscire a lasciare una piccola traccia di me su di loro e spero sempre che siano tracce positive perché mi è capitato nella mia vita da studentessa di essere umiliata e non è piacevole. Il mio punto di forza è che sono animata dalla voglia di fare bene e cerco di trovare approcci didattici che possano interessare gli alunni, mentre a volte cado nell’errore e perdo un po’ la pazienza e mi arrendo e questa è una mia fragilità.

Alunna

Io sono un alunna abbastanza studiosa che prende bei voti o comunque almeno la sufficienza e che mette impegno nello studio perché mi piace fare le cose bene. Però a volte mi piace divertirmi con gli amici e quindi le sgridate me le prendo anch’io perché chiacchiero, perché non sto attenta o perché dormo a lezione (ride…).

Personalmente cerco di stare più attenta in classe nelle ore delle materie che non mi piacciono, mentre nelle materie che mi piacciono ho meno difficoltà a farlo, perché mi viene naturale. Penso spesso a una cosa che dice sempre mia madre: “Ama l’ostacolo per superarlo”.

Esiste alunno ideale?

Professoressa

No, direi di no. Ogni alunno è ideale nella sua specificità. Se intendiamo l’alunno studioso, preciso, certo è un ottimo alunno, ma non lo definirei ideale; oppure quello che interviene e fa sempre domande, ma che poi ti fa uscire dalla classe con un gran mal di testa… (ride)

Alunna

Bella domanda… In ogni classe ogni alunno ha il suo modo di stare a scuola, per mia esperienza c’è sempre quello che studia un sacco e prende bei voti, ma per me non è quello l’alunno ideale. L’alunno ideale studia, ma riesce comunque a socializzare e ad avere buone amicizie in classe. In generale secondo me non bisogna fare uno standard di livello di alunno, perché siamo tutti bravi a modo nostro.

Il momento preferito della giornata?

Professoressa

Tutto sommato i momenti migliori sono quelli passati con i ragazzi. Mi piace tanto quando ho la possibilità di osservare i miei alunni fuori dalla classe, appoggiata allo stipite della porta mentre bevo il mio caffè. E’ bello osservarli quando non sanno di essere osservati, quando sono estremamente rilassati; questo mi dà la possibilità di cogliere degli aspetti che durante una lezione possono sfuggirmi, mi capita a volte di osservare, di ascoltare e quindi capire qualcosa in più dei miei studenti, perché nessuno studente viene a raccontare cose all’insegnante a meno che non sia indispensabile.

Alunna

La ricreazione perché mangio. Ho sempre fame, anche mentre mangio (ride…).

Il momento in cui si scende per andare in palestra o quando si cambiano le scarpe perché è l’unico in cui possiamo chiacchierare.

Quando durante la lezione si ha uno spazio per fare dei commenti e ognuno esprime il suo parere e ci si confronta, perché è bello sentire il parere degli altri.

Quando parli a lezione (anche se non si dovrebbe fare…) perché è divertente ridere e scherzare con gli amici.

Qual è il miglior metodo di studio?

Professoressa

Ci sono delle strategie e anche noi diamo tanti suggerimenti, però io penso che il metodo ognuno deve trovarselo, sperimentarlo. Possono esserci strategie, come la sottolineatura, usare le matite colorate, evidenziatori, schemi e mappe, poi il metodo devi un po’ adattartelo, cucirtelo addosso, non credo che esista un metodo valido e universale per tutti. Ci vuole sempre quello stimolo, quella voglia di fare, pensare prima di intraprendere lo studio a cosa potrei imparare oggi. Io avevo una compagna di classe alle medie che riusciva a studiare solo sottolineando con le matite colorate e pressando così tanto che i suoi libri sembravano presi dall’umidità assumendo una forma ondulata.

Alunna

Secondo me ognuno ha il suo metodo in base alla sua capacità. A me basta leggere per ricordarmi l’argomento, ma quando sono incerta sulla lezione sottolineo le cose più importanti e scrivo le parole chiave su dei post-it, così quando ripasso leggo quelli e mi ricordo subito l’argomento.

Materia preferita?

Professoressa

In assoluto la filosofia! E’ uno studio complesso, bisogna avvicinarsi a questo studio quando si ha l’età e la maturità  per poterlo comprendere. Comprendere la necessità dell’uomo di conoscere tutto ciò che gli sta intorno e che lo riguarda, il perché della vita e delle cose, trovo che sia veramente eccezionale, di grande apertura e insegnamento. E’ una materia trasversale perché abbraccia un po’ tutte le discipline. Però anche a livello della scuola media un approccio alla filosofia è possibile. Abitando in un quartiere le cui strade sono intitolate a moltissimi filosofi ho chiesto agli alunni di fare una ricerca sulla loro via e fare un approfondimento: Marx, Kant, chi erano, cosa dicevano? Bisogna semplificare moltissimo il linguaggio, ma i concetti sono talmente affascinanti che una volta che uno li ha capiti li adotta anche come stile di vita.

Alunna

Non mi piacciono le materie matematiche, se mi impegno sono brava, ma dato che non mi interessano non riesco ad arrivare ai massimi risultati. Mi piacciono le materie come la letteratura o la storia per sapere cosa l’uomo ha fatto in passato e non ripetere gli errori; la geografia mi “piaciucchia” (ride…). Infine lo spagnolo mi piace un sacco perché è una bellissima lingua e inoltre mi sento più potente a parlare due lingue (ride…), sapendo che quando girerò il mondo le persone mi capiranno. Inoltre ha un bel suono.

C’è qualcosa di non comprensibile degli alunni/prof?

Professoressa

L’adolescenza è una fase molto complicata, un giorno voi siete una cosa e il giorno dopo siete un’altra. A volte mi è difficile capire come mai rispetto ad un’osservazione fatta un attimo prima, l’attimo dopo si ripete esattamente la stessa situazione per la quale era stata fatta l’osservazione. Così mi chiedo se sono stata chiara o se non sentiate e non riusciate a comprendere ciò che vi diciamo.

Alunna

Non capisco quando i professori sgridano anche chi non ha fatto niente o quando vedono che la classe si è calmata dopo molto chiasso e smettono di urlare, ma poi ad ogni accenno di parola ricominciano. Inoltre mi da fastidio quando i professori non ascoltano, quando alzi la mano e loro ti ignorano, perché magari ho una domanda su qualcosa che non ho capito a fine lezione.

Bianca De Vendictis