Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu sei infinito, e dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi suonare. Loro sono 88, tu sei infinito. Questo a me piace. Questo lo si può vivere. Ma se tu, ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me si srotola una tastiera di milioni di tasti, milioni e miliardi di tasti, che non finiscono mai, e questa è la verità, che non finiscono mai e quella tastiera è infinita… Se quella tastiera è infinita, allora su quella tastiera non c’è musica che puoi suonare. Tu sei seduto sul seggiolino sbagliato: quello è il pianoforte su cui suona Dio.
(Alessandro Baricco)
Ciao, come vi chiamate?
Ciao, sono Valerio, suono il pianoforte e sono iscritto ad una accademia di musica chiamata Nomos.
Il mio maestro di pianoforte si chiama Roberto Gori, è bravissimo al piano, fa persino i concerti!
Ciao, sono Teresa, io studio pianoforte a casa mia con un’insegnante che si chiama Marilina.
Io mi chiamo Christine. Suono a scuola perché faccio la musicale un tipo diverso di classe.
Come vi è venuta questa voglia di suonare il pianoforte?
Valerio: io guardavo mia nonna che lo suonava. E quando lo suonava io rimanevo quasi ipnotizzato. Ogni volta che lo suonava io mi dicevo: “come vorrei suonarlo così”, E allora un giorno mi sono detto: “io lo suonerò così”. Quindi ho iniziato a suonare il pianoforte.
Teresa: a casa mia, papà suonava il pianoforte e per questo a tre anni ho deciso di iniziare a suonarlo. Poi circa a cinque anni ho deciso di prendere lezioni da papà, e circa ad otto anni ho iniziato a prendere lezioni da una insegnante.
Cosa state suonando?
Valerio: Sto suonando Gymnopédies, un brano molto famoso. Mi piace molto suonare le colonne sonore dei film, per esempio: Toy story, monster and co, e tanti brani Star Wars.
Teresa: Ho appena finito di studiare il chiaro di luna di Beethoven e adesso sto cominciando a studiare un brano che si chiama “improvviso” di Gianni Rinaldi.
Christine: suono due brani di Mozart, Aria e Canzonetta.
Quali sono i vostri obiettivi “musicali”?
Valerio: diventare bravo e andare a suonare con i miei amici, cioè la mia band.
Teresa: diventare brava suonandolo come hobby, e poi insegnarlo ai miei figli, che lo insegneranno ai loro figli.
Christine: diventare brava e suonarlo come hobby.
Cos’è per voi la musica?
Valerio: Per me la musica è un modo per calmarsi, per esempio, quando sono po’ stressato, mi metto al pianoforte e suonando mi tranquillizzo.
Christine: per me la musica è una passione che stimola la creatività e che mi rilassa.
Teresa: per me la musica è un divertimento. Ad esempio quando mi annoio mi metto a suonare e mi diverto. La musica è molto rilassante quando la suoni ma anche quando la ascolti.
Quali sono i momenti in cui suonate il pianoforte?
Valerio: Io lo suono quando sono stressato, come ho già detto prima, quando devo studiare, quando suono insieme a mio padre, lui alla chitarra e mia madre che canta con il microfono e con la mia amica. Ah, mi sono dimenticato pure che suono in chiesa, in realtà suono l’organo non il piano e probabilmente non l’ho detto altre volte.
Christine: lo suono quando mi alleno, quando il professore mi ascolta mentre suono i brani da studiare e ovviamente quando devo divertirmi!
Teresa: io di solito suono quando devo fare lezione con la mia maestra, quando mi alleno e soprattutto quando mi annoio, quando voglio suonare con i miei fratelli o semplicemente quando ne ho voglia.
Quindi a voi vi piace tanto la musica, cioè, volete attraversare il percorso della musica per tutta la vostra vita?
Valerio: sì, a me piace tanto e ho intenzione di essere suo amico per tutta la vita.
La musica la considero un’ amica, la mia migliore amica.
Christine: sono sicura che continuerò a studiarlo e a suonarlo come hobby, ma non credo che lo suonerò per tutta la vita, perché avrò altre cose che dovrò fare. Ma non si sa mai.
Teresa: a me piace tanto la musica, io vorrei suonarla per tutta la vita, però non so se ci riuscirò, magari avrò troppe cose da fare. Sicuramente però, cercherò di continuare a suonarla.
Ci sono brani difficili che avete suonato, o che state suonando?
Valerio: Sì, per esempio Gymnopedies. Però dopo aver suonato qualcosa tantissime volte, alla fine le mani è come avessero un cervello tutto loro.
Christine: Certo. Sto suonando un brano di Cesi Marciano. Si chiama Antologia Pianistica. E’ difficile perché le mani hanno un ritmo diverso, quindi bisogna essere molto coordinati.
Teresa: sì, ho suonato il chiaro di luna di Beethoven, ed era abbastanza difficile perchè era un po’ lungo.
Come vi sentite quando suonate un brano?
Valerio: Beh, dipende dal brano. C sono brani lenti e tristi, veloci e allegri e altre volte ci sono brani che in alcuni punti sono allegri e altri punti no. Però in tutti i brani c’è una bella sensazione.
Christine: mi sento un po’ in ansia, ma una volta imparato mi sento felice e una volta finito il brano mi sento molto soddisfatta.
Teresa: Come ha detto Valerio dipende dal brano. Io quando inizio a studiare un brano penso che non ce la farò mai a studiarlo tutto perchè è lungo e difficile. Ma dopo che ho cominciato non mi sembra tanto difficile come l’avevo immaginato.
Grazie alle opinioni di Valerio, Teresa e Christine, abbiamo capito che l’importanza e la bellezza di un percorso musicale.
Ideato da Valerio Arrigo con la collaborazione di Teresa e Christine.