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Giovedì 21 Aprile 2022 la classe 2B ha svolto un incontro con l’ispettrice di polizia penitenziaria Roberta Calzuola. La sua professione consiste nel controllare e tradurre (spostare) i carcerati da un posto all’altro. Lavora nel carcere femminile di Rebibbia. All’interno della polizia penitenziaria ci sono […]
Succede da noiIn un freddo giorno d’inverno William, uno studente della scuola Alberto Sordi, decise di organizzare una gita con tutta la classe. Chiese ai professori se volessero venire, loro risposero di sì. Così il giorno dopo si procurarono uno zaino con lo stretto indispensabile e, con […]
In punta di pennaGiovedì 21 Aprile 2022 la classe 2B ha svolto un incontro con l’ispettrice di polizia penitenziaria Roberta Calzuola. La sua professione consiste nel controllare e tradurre (spostare) i carcerati da un posto all’altro. Lavora nel carcere femminile di Rebibbia. All’interno della polizia penitenziaria ci sono […]
Succede da noiGiovedì 21 Aprile 2022 la classe 2B ha svolto un incontro con l’ispettrice di polizia penitenziaria Roberta Calzuola. La sua professione consiste nel controllare e tradurre (spostare) i carcerati da un posto all’altro. Lavora nel carcere femminile di Rebibbia. All’interno della polizia penitenziaria ci sono tre gradi:
AGENTE: è colui che esegue gli ordini.
SOVRINTENDENTE: è colui che controlla il lavoro degli agenti.
ISPETTORE: è colui che detta gli ordini.
La polizia penitenziaria dipende dal giudice.
Durante questo incontro abbiamo imparato diverse cose:
Secondo noi questo progetto è stato molto utile e abbiamo imparato tante cose nuove che un giorno, soprattutto quando saremo più grandi, potrebbero tornarci molto utili. Inoltre sappiamo quando sbagliamo noi e gli altri agendo di conseguenza.
Secondo noi chi compie atti sbagliati è giusto che ne paghi le conseguenze e che venga riabilitato. E’ importante che ai carcerati venga offerta la possibilità di lavorare all’interno del carcere in modo che, quando saranno reinseriti all’interno della società, sappiano guadagnare soldi per sostenere la propria famiglia in modo onesto e pulito. I carcerati, essendo persone, vanno trattate come tali.
In un freddo giorno d’inverno William, uno studente della scuola Alberto Sordi, decise di organizzare una gita con tutta la classe. Chiese ai professori se volessero venire, loro risposero di sì. Così il giorno dopo si procurarono uno zaino con lo stretto indispensabile e, con […]
In punta di pennaIn un freddo giorno d’inverno William, uno studente della scuola Alberto Sordi, decise di organizzare una gita con tutta la classe.
Chiese ai professori se volessero venire, loro risposero di sì.
Così il giorno dopo si procurarono uno zaino con lo stretto indispensabile e, con molta gioia, partirono per andare nel bosco.
William era felice di vedere che tutti si erano presentati, non pensava che tutti i suoi compagni partecipassero con tanta voglia.
Dopo 3 ore di viaggio arrivarono al bosco, era presto e avevano tutti un po’ paura tranne William che era stranamente sereno.
Arrivati al cuore del bosco si sentivano chiaramente versi di animali molto strani; tutti però sembrano abbastanza calmi e la paura generale dopo un po’ era quasi svanita.
Si era fatto ormai buio e ad un certo punto la torcia di William si spense.
I professori presero i telefoni e quando accesero le torce scoprirono che il capo guida, William, era scomparso!
All’inizio tutti pensarono che si trattasse di un semplice scherzo, ma a poco a poco capirono che non era così.
Cominciarono a cercarlo per l’intera notte, ma invano.
Chiamarono la polizia e il famoso detective Stephenson fu prontamente sul luogo della scomparsa. Stephenson però non aveva mai assistito a un caso del genere e quindi anche lui era molto in difficoltà.
Non c’erano tracce, testimoni da interrogare, se non qualche animale senza parola, motivazioni o qualsiasi altra cosa che potesse servire a un’indagine comune.
Dopo 3 mesi di ricerca tutti si arresero, tranne il detective Stephenson che continuò le ricerche senza sosta.
Purtroppo non riuscì nel suo intento.
Passati ormai 2 anni Stephenson dovette spostarsi in Liguria per seguire un altro caso e, proprio mentre attraversava un vicolo fondamentale per le sue indagini, vide un ragazzo completamente diverso da William ma con una cicatrice sull’occhio che era il tratto distintivo proprio di William di cui avevano parlato gli amici.
Aspettò che finisse di bere il suo caffè-latte e prelevando il DNA dalla tazzina fece una scoperta incredibile: era proprio William e capì velocemente che quella fuga, in verità, si trattava di una fuga volontaria.
Decise di interrogare la famiglia di William e si accorse che non erano poi tanto preoccupati per quella scomparsa; i suoi genitori erano tendenzialmente vaghi e cercavano spesso di cambiare argomento.
Stephenson andò allora dai vicini chiedendogli se sentivano urla o suoni strani dalla casa affianco e i vicini molto stupiti ammisero di sentire strani rumori e che almeno tutte le notti urla e gemiti rimbombavano con rumori di cinghiate e schiaffi molto forti.
Il detective capì che il ragazzo era maltrattato e che voleva avere solo una vita più spensierata per ritrovare sé stesso.
Non cercò più William da quel giorno e raccontò ai suoi genitori che non sarebbe più tornato perché non sarebbe stato felice con loro.
William era scappato per ritrovarsi.
Il ragazzo di cui tutti parlano timido, introverso, riservato e sempre agitato era diventato una persona completamente diversa e forse migliore.
Stefania Giuliani e Denise Maria Bigi
Ricette tradizionali con un pizzico di umorismo Tutti sappiamo quali sono i piatti migliori del mondo, quelli italiani! E’ tutto così buono… Andiamo a vedere nello specifico: Valle D’Aosta: Sformato di patate e fontina, Polenta pasticciata alla valdostana, Frittata di patate. POLENTA: ingredienti: -1 Kg di […]
Tutto il resto è passionRicette tradizionali con un pizzico di umorismo
Tutti sappiamo quali sono i piatti migliori del mondo, quelli italiani!
E’ tutto così buono…
Andiamo a vedere nello specifico:
Valle D’Aosta: Sformato di patate e fontina, Polenta pasticciata alla valdostana, Frittata di patate.
POLENTA:
ingredienti:
-1 Kg di polenta pronta -Burro
-250 g di fontina -pepe
-100 g di formaggio grattugiato
Non fate lo Sformato in uno stampo piccolo, si chiama così perchè deve uscire fuori dalla forma della teglia come i nostri pensieri dagli schemi.
La polente è da fare solo se si hanno grossi muscoli alle braccia oppure vogliamo farceli senza andare in palestra!
Una volta da piccola ho provato a fare la frittata e ho dedotto dal nome che fosse fritta, quindi ho preso l’uovo e friggendolo è esploso. Non fatevi ingannare dal nome la frittata non va fritta.
Piemonte: Zuppa del canavese, Baci di Dama, Bagna cauda.
ZUPPA DEL CANAVESE:
ingredienti:
-1 pagnotta media di pane casereccio
-1 cavolo cappuccio piccolo
-60 g di formaggio grana grattugiato
-50 g di burro
-1 l di brodo in carne
-sale e pepe
Se vi capiterà di mangiare la zuppa del canavese in un ristorante o a casa di una persona vi raccomando di non criticarla; possono offendersi e farvi fare il bis finché non scoppiate.
Vi consigliamo di portare i Baci di Dama all’appuntamento con colei che amate: la vostra dama da conquistare.
Bisogna essere cauti per bagnare la Bagna cauda!
Lombardia: Torta dei donizetti, pan dei morti e torta sabbiosa.
TORTA SABBIOSA:
ingredienti:
Mi raccomando non aggiungere la sabbia (già c’è).
Se andate al cimitero dove si trovano, ahinoi i vostri parenti, portategli il pan dei morti e mangiatelo insieme. Forse c’è qualche possibilità che tornino in vita!
Il pan dei donzetti è buono perchè i sacerdoti, una volta fatta, la consacrano.
Trentino Alto Adige:
Canederli trentini, Strudel di mele, zuppa d’orzo.
STRUDEL DI MELE:
ingredienti:
-300 g farina 00 -60 g di pinoli
-120 ml di acqua tiepida -1 dl di rum
-1 uovo -1 tuorlo
-1 cucchiaio di aceto bianco -1 limone
-1 cucchiaio di olio di semi -cannella in polvere
-sale -zucchero a velo
-50 g di pangrattato -1 cucchiaio di latte
-60 g di uvetta -1 noce di burro
ingredienti per ripieno:
-1 kl di mele -50 g di zucchero
Se vi trovate nel deserto del Sahara con lo Strudel nello zaino e incontrate per sbaglio una mandria di struzzi affamati lanciategli contro questo delizioso cibo se non volete essere al loro posto.
Trentatrè trentini andarono a Trento tutti e trentatré trotterellando felici per mangiare i canederli trentini.
Quando ero piccolo mia madre mi fece assaggiare un Zorro fatto d’orzo.
Liguria:
Pesto alla genovese, lasagne al pesto, spinaci alla genovese.
LASAGNE AL PESTO:
ingredienti:
-250 g di sfoglia fresca all’uovo -70 g di parmigiano
-1 l di besciamella -1 noce di burro
-180 g di pesto fresco -40 g di pinoli tostati
-3 patate già lessate -sale
-200 g di fagiolini già lessati
Non fare arrabbiare le lasagne al pesto fatte con il pesto alla genovese, potrebbero essere doppiamente pestifere!
Gli spinaci alla Genovese sono pieni di ferro; una tecnica antica per stendere, mettere ko i nemici o le invasioni nemiche senza fatica!
Veneto:
Frittelle di carnevale, baccalà alla vicentina, tiramisù.
FRITTELLE DI CARNEVALE:
ingredienti:
-500 g di farina manitoba -50 g di grappa
-25 g di lievito di birra fresco -120 g di uvetta
-150 g di latte tiepido -100 g di pinoli
-80 g di burro -1 bacca di vaniglia
-2 uova -sale
-80 g di zucchero semolato -olio di arachidi
Se volete presentare le frittelle di carnevale ad una festa con bambini per renderle più simpatiche potreste vestirle con alcuni vestiti tipici di Carnevale.
Se alla vostra vicina di casa, quella antipatica che non sopportate, volete farle un regalo e non fare brutta figura, fatele senza dubbio il baccalà alla vicentina. Buono ma puzzolente quanto non mai!
Friuli Venezia Giulia: Goulasch, frico e funghi alla graticola.
GOULASCH:
ingredienti:
-800 g di manzo -1 cucchiaio di cimino
-80 ml di olio extra vergine d’oliva -2 bicchieri di acqua
-1 bicchiere di vino rosso -1 ramo di rosmarino
-1 cucchiaio di paprica -1 rametto di timo
-400 g di cipolle gialle -1 foglia di alloro
-1 cucchiaino di maggiorana -1 cucchiaio di burro
I funghi hanno molto più sapore se sono di buon umore! Ricordatevi di prendere il cestino e raccoglieteli con patentino.
Emilia romagna: Cipollata, erbazzone e bensone.
ERBAZZONE:
ingredienti:
-200 g di farina 00 -2 cucchiai di olio di oliva
-1 noce di strutto -100 g di acqua tiepida
-un pizzico di sale
Per il ripieno:
-biete di costa -3 cipollotte
-60g di lardo -prezzemolo
-1 spicchio d’aglio -5 manciate di parmigiano
-4 cucchiai di olio extravergine di oliva
-sale -pepe
Tempo cottura 50/60 min
L’erbazzone, er nemico de Verdone.
Perché mangiare le mentine dell’alito Quando c’è la Cipollata.
Toscana: baccalà con cipolle; schiacciata fiorentina; triglie alla Livornese.
Triglie alla Livornese. ingredienti:
Il baccalà con le cipolle, seppur buonissimo, non è consigliato al primo appuntamento.
Per la schiacciata invece consigliamo di procurarvi bel po’ di digestivo effervescente; le triglie invece sono ottime per ogni pranzo, state solo attenti a non invitare qualche sirena, sappiamo che non le gradiscono non essendo cannibali!
Umbria: Cicerchiata, crostini di spoletina, torciglione di natale.
Cicerchiata: ingredienti:
-300g di farina -3 uova
-70g di zucchero -300g di miele
-1 arancia -frutta candita
-olio
Tempo cottura 40 min
La cicerchiata è molto buona ma attenzione solo ad una cosa, occhi e orecchie tenete bene aperti se non volete che vi accerchi. I crostini di spoletina non potranno mai scappare dal piatto perchè sono lentini. Attenzione, attenzione al torciglione di Natale non lasciatelo da solo, potrebbe scappare.
Marche: Calamari alla Marinara; Pasta col ciauscolo; olive all’ascolana. Pasta al ciauscolo: ingredienti:
Tempo cottura 20 min
I calamari alla marinara sono ottimi calmanti per i marinai tornati al porto senza pesce.
La pasta con il ciauscolo potrebbe essere molto maleducata e non fare ciau ciau!
Le olive all’ascolana sono buone ma non fatevi ingannare dal loro sapore, se vi offendono non prendetevela, diventano educate solo dopo ore.
Lazio: Carbonara,strozzapreti,maritozzi con la panna.
Maritozzi con la panna: ingredienti:
Per il lievitino:
-50g di farina 00 -20ml di acqua
-5g di lievito di birra -1 cucchiaio di zucchero
Per l’impasto:
-200g di farina manitoba -20ml di latte
-50g di zucchero -40ml di olio di semi
-1 tuorlo -scorza di arancia
Per farcire:
-200g di panna da cucina
Omo de panza omo de sostanza. Se n te magni la carbonara te diciamo “sajonara !”
Er maritozzo ca a panna se magna cantando: “osanna !”
Se vai dalla suocera e ti offre gli strozzapreti mi raccomando mangiali tutti o finirai per essere strozzato dai preti.
Abruzzo: arrosticini,parrozzo,tiella di alici.
Parrozzo: ingredienti:
-6 uova -200g di zucchero
-150g di semolino -200g di mandorle
-2 cucchiai di liquore -1 limone
-60ml di olio
Per la glassa:
-200g di cioccolato fondente
-20g di panna
State attenti a non lasciare da soli gli arrosticini potrebbero arrostire i vostri bambini.
Il parrozzo ha la forma di un paninozzo, ricordatevi che è un dolce e pesa 4 once.
Le alici vanno cotte il tiella ma non pronunciate la parola padella.
Molise: pannocchie all’agro; trippa alla molisana; fusilli alla molisana. Pannocchie all’agro:
Tempo cottura 10 min
Le pannocchie sono perfette per pic nic. Mangiatele tutte o gli scoiattoli ve le ruberanno.
Attenti a non mette su cicca con la trippa.
Una volta quando ero piccola mia mamma mi ha detto che per pranzo avrebbe fatto i fusilli e io mi sono spaventata perché pensavo che li doveva fondere.
Puglia: calzoni fritti, cozze arraganate, spaghetti all’assassina.
spaghetti all’assassina:
ingredienti:
-spaghetti -passata di pomodoro
-concentrato di pomodoro -2 spicchi di aglio
-3 peperoncini secchi -olio extravergine di oliva
-sale
tempo cottura:20 minuti
Quando ero alla materna la mia maestra mi ha letto la storia di bambino che voleva fare lui la calza della befana ai genitori, ma non aveva capito che doveva solo metterci da mangiare dentro e pensava fosse proprio la calza a dover essere mangiata quindi prese un calzino, lo mise a friggere e lo assaggiò ma dopo non si sentì molto bene e decise che avrebbe rinunciato nel suo intento.
Le cozze arraganate sono molto arrabbiate, te credo le abbiamo mangiate.
Se un assassino invita a cena un’assassina potete stare certi che il piatto che mangeranno di sicuro sarà spaghetti all’assassina.
Campania: pastiera, migliaccio con il Bimby, torta di riso. Pastiera: ingredienti:
tempo cottura 1h e 30 min
Se te magni la pastiera devi fa sicuro la dieta dalla precedente era.
Il migliaccio con il Bimby lo offre il pagliaccio ai bimbi.
La torta di riso è ottima per la cena ma prima devi sempre scontare una pena.
Basilicata: torta salata di pasqua, rafanata, lampascioni fritti. Torta salata di pasqua: ingredienti:
tempo cottura 30 min
Se siete nella mia condizione, che tutti vi dicono che non sapete cucinare, che siete degli sfaticati e che tutti i parenti a Pasqua vengono a casa vostra solo per non pulire la loro a festa finita allora potete stupirli con la torta salata di pasqua!
Il nome è un po’ difficile ma sono sicura che vi incuriosisce, state bene attenti vi scrocchierà sotto i denti, adesso vi aspetterete una rima… ma non la farò dico solo che il suo nome è rafanata.
L’origine dei lampascioni fritti è incerta ma qualcosa cosa ci dice una leggenda, un uomo mezzo matto aveva sentito questo nome e aveva pensato di friggere un lampione.
Sicilia: mattonella palermitana, pasta con le sarde,
pan d’arancia. pan d’arancia: ingredienti:
Tempo cottura 50 min
La mattonella palermitana non è africana ma è amica dell’olive all’ascolana.
Il pan d’arancia andò in Francia e incontrò una susina molto carina.
Calabria: peperoni ammollicati, pasticcio di bietole e patate,polpette di melanzane.
peperoni ammollicati:
ingredienti:
-peperoni rossi, gialli e verdi -pecorino grattugiato
-2 cucchiai di capperi sott’olio -mollica di pane
-origano e sale – olio extravergine di oliva
tempo cottura:40 minuti
I peperoni ammollicati quando sono sdraiati vuol dire che sono malati perché in realtà sono sempre eccitati.
Il pasticcio di bietole e patate può essere mangiato da chi non l’ha guardato perchè non ha un bell’aspetto ma lo ammetto è un bel amichetto.
Le polpette con le melanzane possono essere molto anziane e sembrare delle brutte befane.
Sardegna: carpetto alla sarda, spaghetti all’aragosta, papassini di ittiri.
papassini di ittiri:
ingredienti
Il capretto alla sarda non è lombarda e questa squisitezza è come una carezza nata dalla bellezza della brezza.
Gli spaghetti all’aragosta sono una cosa molto tosta per mandarli giù serve una grande gru.
I papassini di ittiri sono dei piccoli pesciolini molto zuccherini che ballano la samba con una sola gamba.
I dieci migliori trucchi per fare i compiti in un attimo Ci mettete molto a fare matematica? Sì? Allora ho dei metodi molto utili per voi. Da quando li conosco faccio matematica in un secondo. Somme In questo caso il trucco consiste nell’ affrontare singolarmente […]
Scienziati si diventaI dieci migliori trucchi per fare i compiti in un attimo
Ci mettete molto a fare matematica? Sì?
Allora ho dei metodi molto utili per voi.
Da quando li conosco faccio matematica in un secondo.
In questo caso il trucco consiste nell’ affrontare singolarmente le unità, le decine e le centinaia.
Ad esempio per sommare due numeri da tre cifre, 132 e 724, potreste sommare le unità fra di loro (2 e 4 -> 6), poi le decine (3 e 2 -> 5) e le centinaia (1 e 7 ->8).
Il risultato sono i numeri ottenuti, in ordine inverso -> 8 5 6
Un’altra possibilità è quella di partire dal numero più grande e sommare le cifre del più piccolo in maniera iterativa.
Sempre con gli stessi due numeri questo significherebbe fare:
Per alcune divisioni il risultato è abbastanza facile da ottenere.
Per dividere per 2 basta semplicemente calcolare la metà di unità, decine, centinaia.
Prendendo ad esempio il numero 856:
Il risultato è quindi 428
Ovviamente per dividere per 4, 8, 16,… basta ripetere il ragionamento più volte
Dividere per 5 è semplice, perchè basta raddoppiare il numero e dividerlo per 10
Ovviamente moltiplicare per 2 lo sanno fare tutti, e basta ripetere il ragionamento per moltiplicare per 4, 8, 16…
Quando si deve moltiplicare per tre basta moltiplicare per due ed aggiungere di nuovo il numero iniziale; se invece devo moltiplicare per 1,5 basterà prima calcolare la metà e sommarla al numero iniziale; oppure moltiplicare per tre e dividere per due, che in fondo è la stessa cosa…
La moltiplicazione per 5 è semplicissima, basta aggiungere uno zero in fondo e dividere per due.
Moltiplicare un numero per 9, per 19, … In questo caso basta moltiplicarlo per 10 e sottrarre dal risultato il numero stesso.
E per 11, 21, … ? moltiplica per 10 e al risultato aggiungi il numero iniziale.
Ad esempio il quadrato di 85 è 8*9 seguito da 25 -> 7225
E’ magia arcana ?
Molto spesso quando si fa un calcolo a mente non è necessario avere il risultato perfetto… è normalmente accettabile un’approssimazione.
Per questo potete tentare di arrotondare i numeri tralasciando ad esempio i decimali o le unità e scegliendo il numero più vicino.
Ad esempio 132 * 756 -> è uguale circa a 130 * 760 ->
13 * 76 * 100 -> scompongo il 13 in 10 + 3 ed applico la proprietà distributiva
76 * 10 + 76 *3 e devo aggiungere due zeri alla fine-> Scompongo il 76 in 75 + 1 perchè i numeri che finiscono per 5 sono facili da trattare.
760 + 75*3 + 1*3 -> 760 + 215 + 3 -> 978 -> 97800
Inoltre quando ho arrotondato 132 a 130 ho “perso” due volte 756 ossia circa 1500
Sommando anche questo valore ottengo 99300 che non è molto distante dal risultato esatto (99792) – Un errore dello 0,5%
A volte è possibile semplicemente considerare una o due cifre significative:
Ad esempio 3483284 * 39483 potrebbe essere stimato circa in 3,5*10^6 * 4*10^4 ossia circa 14*10^10
Nei test a risposta multipla molto spesso si può procedere escludendo rapidamente alcune delle soluzioni.
Ad esempio 132 * 756 sappiamo che necessariamente terminare per 2 (l’ultima cifra di 2 * 6 -> 12). Possiamo quindi escludere tutte le risposte che non finiscono per 2.
Se siete arrivati fino a qui… ho l’ultima chicca solo per voi…
Provate a dire “ok google – quanto fa 856 al quadrato ?”
Valerio Piazza
Io e il bullismo Cos’è il bullismo? Come si manifesta? Qual è la frase che meglio lo rappresenta? I ragazzi della seconda C, seguiti dalla prof.ssa Bonanno, hanno avuto la possibilità di lavorare sulla loro idea di bullismo in un progetto non precostituito.Spesso gli adulti […]
Succede da noiCos’è il bullismo? Come si manifesta? Qual è la frase che meglio lo rappresenta?
I ragazzi della seconda C, seguiti dalla prof.ssa Bonanno, hanno avuto la possibilità di lavorare sulla loro idea di bullismo in un progetto non precostituito.
Spesso gli adulti decidono cosa serve ai ragazzi per combattere il bullismo e il cyberbullismo, facendo calare dall’alto laboratori e conferenze su cos’è il bullismo e le varie forme forme di bullismo. Questo “manifesto” vuole esprimere senza filtri il loro punto di vista.
Il bullo non è una persona ma un travestimento che si usa quando ci si sente deboli
Stefania Giuliani
Rimasi molto delusa perché dentro di me ancora c’è questa ferita che non si cancellerà mai
Sofia Mercuri
Non ce la facevo più, ormai la mia vita non aveva alcun senso. Salii sul tetto e decisi di cambiare la mia vita
Alessandro Mozzetta
Sono tornato da scuola e, per l’ennesima volta, sono stato picchiato ma sono sicuro che questa storia finirà presto perché domani ho intenzione di parlarne con la mia insegnante
Emanuele Montanarini
Un mese fa è successa una cosa molto strana e penso che mi segnerà per sempre: all’uscita di scuola, come al solito, Chiara mi stava spingendo e deridendo. A quel punto ero stanca di tutto questo e ho iniziato a fare delle battute sarcastiche sui suoi punti deboli che non tutti conoscevano. Stava provando, per la prima volta, quello che quotidianamente davanti a tutti provocava in me
Alice Marinozzi
“Ora che ci penso, quando si aiuta la vittima a superare le sue debolezze, si dovrebbe aiutare anche il bullo in modo tale che eviti di aggredire gli altri perché, come tante persone, può soffrire e essere debole”
Ariel Cardinale
Il giorno dopo decisi che questa storia doveva finire, che nessuno, neanche Filiberto, doveva essere più preso in giro perché un bullo resta bullo fino a che qualcuno lo sostiene
Damiano Ricitano
“Per fortuna mia madre entrò poco prima che il cappio mi stringesse la gola e mi salvò. Trovai la forza di raccontarle tutto e mi fece cambiare istituto.”
Francesco Pendenza
A scuola mi piace bullizzare le persone più deboli di me per dimenticare tutti i momenti di solitudine che provo quando sto a casa e per non pensare alle mille insicurezze che tengo. Quant’è strana la vita: scherzi per te innocui, possono portare alla morte di una persona
Alessio Corvino
A quel punto non sapevo più che fare. Ero bullizzato ovunque, sui social e a scuola. Ormai ero tentato di suicidarmi perché non avevo nulla da perdere
Francesco Bati
mi alzai e scappai in bagno mentre ai ragazzi che ridevano si aggiunse anche la prof
Davide Cappellini
“Io piangevo ogni notte sotto le coperte perché non avevo né una mamma né un papà presenti. Allora sfogai tutta la mia tristezza contro una mia compagna di classe che aveva una famiglia molto unita”
Rebecca Flammini
“Il bullo é un personaggio che ha solo paura di tirare fuori il suo vero carattere e mostra la parte peggiore di sé”
Sophia Mastrangelo
Ho capito che il bullo non è così per cattiveria, ma c’è sempre un motivo dietro
Lorenzo Pignocco
“Le prime volte che mi chiamavano così pensavo fosse uno scherzo, ma da quel giorno in poi la mia vita è diventata un inferno“
Gabriele Atzori
“Come sempre sono stata zitta scappando in bagno e rimanendo lì per il resto dell’ora. Chi se n’è accorto? NESSUNO, perché a nessuno importa di una stupida ragazzina trattata come un giullare dai suoi compagni di classe.
-…. sono tre giorni che continuano a prenderci di mira tutti e due ma noi stiamo in silenzio. Lui mi guarda con uno sguardo triste quasi chiedendomi aiuto, infatti lo stava chiedendo. Mi sono alzata in piedi ed ho urlato BASTA! Sono stufa! In quel momento i nostri compagni sono rimasti in silenzio come tutte le volte in cui lo siamo stati noi.”
Greta Cavalletti
La vittima a casa non sempre parla con gli adulti per paura di dare loro una preoccupazione
Sara Essari
Quando tornai a casa, dei poliziotti mi ispezionarono e mi trovarono della droga. Da bullo libero, capii cosa provasse mio padre dietro alle sbarre
Agustin Kristan
Il “testimone” del dolore che si trasforma in rabbia in un circolo perpetuo. Spezziamo la catena, spezziamo il bullismo NO AL BULLISMO! Spezza il bullismo Il nostro corto
Succede da noi Tutto il resto è passionIl “testimone” del dolore che si trasforma in rabbia in un circolo perpetuo.
Spezziamo la catena, spezziamo il bullismo
Era la notte del 1969 e io avevo solo 13 anni quando una delle scene più terrificanti e orribili di tutta la mia vita mi fu davanti. Come ogni sera papà urlava a mamma su problemi incomprensibili, ma questa volta la mamma non si fece […]
In punta di pennaEra la notte del 1969 e io avevo solo 13 anni quando una delle scene più terrificanti e orribili di tutta la mia vita mi fu davanti.
Come ogni sera papà urlava a mamma su problemi incomprensibili, ma questa volta la mamma non si fece spaventare da quella serpe.
Ero dietro la porta e riuscivo solo a sentire gli strilli, poi all’improvviso sentii un rumore come una specie di schiaffo e capii che mio padre picchiava mamma un’altra volta.
Presa dalla rabbia andai in camera mia, afferrai uno zaino e mentre stavo per uscire dalla finestra udii il suono di uno sparo. Impanicata scesi e mi affacciai esternamente alla finestra che dava nel salotto e notai mia madre stesa per terra con una ferita d’arma da fuoco che gli trapassava il cranio.
Senza pensarci due volte corsi più che potevo e mi ritrovai in un bosco buio e terrificante, sentivo la paura passare nelle vene e quindi chiusi gli occhi ed entrai nel bosco adiacente.
Per fortuna era estate e non sentivo molto freddo; i miei brividi erano di paura, una paura molto angosciante e tetra che non pensavo di provare prima d’allora.
Il bosco emanava un silenzio atroce e inquietante e sembrava che i rumori si facessero sempre più forti… quando ad un tratto…la sentii: una voce molto calda e familiare mi feci trasportare e mi addentrai sempre di più in quel bosco misterioso.
Mi fermai davanti un lago dove quella voce mi aveva guidato, mi specchiai nell’acqua e mi accorsi che il mio riflesso era sparito, non c’era più e li risentii una voce dire: “avvicinati, vieni, ti vorrei guardare meglio”.
Ero così imbambolata che non riuscivo a controllarmi, l’ascoltai ed è lì che la vidi.
Una sirena con i suoi occhi splendenti e chiari, stranamente molto somiglianti ai miei, come la luce del crepuscolo e con capelli color oro.
Per la distrazione caddi nell’acqua, cercai di risalire a galla ma la sirena che sembrava tanto dolce e innocua si trasformò in un incubo ad occhi aperti.
Mi prese la gamba e mi portò negli abissi di quel immenso e tetro lago. Non riuscendo a respirare persi i sensi ma sentii delle voci di un gruppo di persone che balbettavano : “dov è? Era qui due secondi fa!”.
Cercai di urlare ma la sirena mostruosa mi morse il braccio così forte da farmi vedere le stelle.
Improvvisamente mi svegliai in una caverna: era umida e al centro c’era una pozza d’acqua limpida. Non riuscivo ad alzarmi per colpa delle ferite che quel mostro mi aveva procurato, sentii un rumore nell’acqua e vidi i suoi occhi che sembravano così innocenti.
Non mi feci ingannare un’altra volta e quindi urlai con tutta la forza che avevo in corpo : “ VAI VIA BRUTTO MOSTRO!”- quel mostro ridivenne sirena e si allontanò tranquilla. A quel punto cercai di alzarmi per trovare una via d’uscita che trovai senza troppo difficoltà.
Finalmente avevo capito: quel mostro erano le mie paure, forse quella sirena ero io stessa persa nel mio riflesso che si era materializzato nella maniera più orribile.
Le paure si devono affrontare e sconfiggere.
Non è sempre facile, ma necessario.
Denise Maria Bigi e Stefania Giuliani
A partire dall’anno scolastico 2019-2020, la nostra scuola secondaria di I grado ha intrapreso un gemellaggio con la scuola tedesca “Paul Robeson” che si trova a Lipsia.Si tratta di uno scambio culturale che ha l’obiettivo di stimolare la curiosità, far nascere rapporti di amicizia tra […]
Succede da noiA partire dall’anno scolastico 2019-2020, la nostra scuola secondaria di I grado ha intrapreso un gemellaggio con la scuola tedesca “Paul Robeson” che si trova a Lipsia.
Si tratta di uno scambio culturale che ha l’obiettivo di stimolare la curiosità, far nascere rapporti di amicizia tra i ragazzi delle due scuole, promuovere la conoscenza di una cultura diversa da quella italiana per acquisire competenze di carattere sociale, civico e interculturale in vista della crescita personale e di una sempre maggiore consapevolezza della cittadinanza europea.
Quest’anno lo scambio consisterà in un approfondimento di lavori artistici inspirati alla musica. Saranno realizzati lavori manuali volti a dar forma ad oggetti o personaggi legati al mondo della musica, mediante l’utilizzo di varie tecniche.
Guidati dalla prof.ssa Paola Ferraro i nostri alunni hanno realizzato diversi lavori di ispirazione musicale utilizzando tecniche miste.
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