0 7 min 2 anni

La storia

Come sono nati i vaccini?

Il primo vaccino fu quello contro il vaiolo, scoperto da Edward Jenner vissuto tra il 1746 e il 1823.

All’epoca c’erano moltissimi morti di vaiolo: a Napoli morirono 60.000 persone per colpa del vaiolo in poche settimane. 

Edward fece una scoperta straordinaria: scoprì che i contadini che si prendevano il vaiolo bovino poi non si infettavano col vaiolo umano. Così Edward, nel maggio 1796, prese il sangue di una donna malata dalla variante bovina e lo trasfuse in un ragazzo di 8 anni; poi provò a iniettare il vaiolo umano e il virus non attecchì.

Il sistema immunitario

All’interno del nostro corpo si muovono numerosi e diversi tipi di cellule. I globuli rossi trasportano ossigeno ai tessuti e agli organi; le piastrine aiutano a guarire le ferite.

I globuli bianchi, invece, combattono le infezioni. 

Comprendere come funzionano queste cellule è la chiave per capire come lavorano i vaccini nel nostro corpo. Due tipi principali di globuli bianchi sono le cellule B e le cellule T (dette entrambe linfociti).

I linfociti B, quando esposti al vaccino, rilasciano quelli che noi chiamiamo anticorpi.

Questi anticorpi si legano al virus o ai batteri impedendogli di infettare un’altra cellula o diffondersi in tutto il corpo.

i linfociti T aiutano ad attivare i linfociti B, in modo da indurre la produzione di molti anticorpi, così come anche lo sviluppo di cellule speciali che uccidono le cellule già infettate dal virus.

I linfociti T hanno anche una buona memoria, di conseguenza dopo aver combattuto l’invasore, ricordano come sconfiggerlo qualora si ripresenti nuovamente.

Il sistema immunitario, quando entra in contatto con una sostanza estranea (ad esempio un virus, un batterio o un vaccino), si attiva e produce armi specifiche contro virus e batteri: gli anticorpi e le cellule della memoria.

Grazie alla memoria immunologica, il nostro sistema immunitario è in grado di ricordare l’incontro con uno specifico virus o microbo anche per parecchi anni: siamo così protetti da eventuali re-infezioni.

Vari tipi di vaccini

Esistono vari tipi di vaccini, diversi per la loro composizione:

  • Vaccini vivi attenuati, contengono microbi innocui, e non più in grado di provocare la malattia (ad esempio il vaccino contro il morbillo);
  • Inattivati, nei quali i virus o i batteri sono stati uccisi tramite esposizione al calore oppure con sostanze chimiche (come nel vaccino dell’antipolio);
  • Vaccini ad antigeni purificati che contengono solo alcuni frammenti (antigeni) del batterio o del virus (ad esempio il vaccino contro la pertosse);
  • Ad anatossine che contengono sostanze tossiche prodotte dai batteri (tossine) che sono state neutralizzate trasformandole, appunto, in anatossine che non sono più in grado di provocare la malattia, ma sono capaci di attivare le difese immunitarie dell’organismo (ad esempio il vaccino contenente la tossina del tetano);
  • Vaccini a DNA ricombinante, prodotti copiando informazioni genetiche del virus o del batterio e sfruttandole per produrre una grande quantità di proteina virale o batterica (ad esempio il vaccino per l’Ebola).

La tecnologia a RNA messaggero o mRNA

Differenza tra RNA e DNA

Il DNA è molto stabile, invece l’RNA si degrada e quindi deve essere conservato al freddo.

Quale informazione viene trasportata dal mRNA in questi vaccini?

L’mRNA che si trova nel vaccino, una volta entrato nelle cellule viene letto dai ribosomi che produrranno tante copie della proteina Spike del SARS-CoV-2.

Una volta che le nostre cellule avranno prodotto la proteina Spike, questa uscirà dalla cellula e verrà riconosciuta come estranea dal sistema immunitario. L’importante è che la proteina Spike, da sola, attiva una reazione immunitaria, ma non è in grado di provocare la malattia perché rappresenta soltanto una piccola parte del virus.

il sistema immunitario fa il suo lavoro. Inizia a produrre le armi specifiche, gli anticorpi, contro la proteina Spike del SARS-CoV-2 e produce anche le cellule della memoria. Gli anticorpi bloccheranno la proteina Spike e impediranno al virus di infettarci.

I vantaggi di questa tecnologia

Ci vogliono di media circa 10 anni per sviluppare un vaccino convenzionale.
Gli scienziati di Moderna e BioNTech lavoravano da almeno 20 anni su terapia genica e vaccini a RNA.

Ci sono voluti 42 giorni per avere un mRNA candidato al vaccino per il covid.

Paghi sempre il biglietto sul treno?

Circa il 5% dei passeggeri dei mezzi di traporto pubblico viaggia senza un biglietto valido. Queste persone si accomodano sui treni e sui bus, viaggiano come gli altri e raggiungono le destinazioni senza pagare. Qualche volta sono identificati e multati, altre volte no. Fortunatamente il 95% dei passeggeri, pagando il regolare biglietto, contribuisce a coprire i costi, dai salari degli autisti e al mantenimento della flotta dei treni e dei bus. In questo modo il servizio può essere assicurato. Finché la percentuale dei paganti è sufficientemente alta i mezzi di trasporto continuano a circolare regolarmente. Ma se la percentuale di persone che non paga dovesse aumentare, dopo un po’ le entrate dei biglietti non sarebbero più sufficienti a coprire i costi e la società di trasporto chiuderebbe e non offrirebbe più il suo utile servizio a nessuno.

Questo meccanismo si osserva anche nelle strategie di vaccinazione della popolazione. Come accade con i biglietti dei mezzi di trasporto, se le persone vaccinate raggiungono il 95% della popolazione anche chi non è vaccinato può usufruire della protezione contro certe malattie infettive. Il motivo è semplice: con un livello così alto di persone vaccinate l’agente infettivo non dispone più di un serbatoio sufficiente per moltiplicarsi e diffondersi. La sua propagazione viene così bloccata. Questo fenomeno si chiama “immunità di gregge o di gruppo”.

Riferimenti

https://www.nationalgeographic.it/scienza/2020/12/parlare-ai-bambini-dei-vaccini

VALERIO PIAZZA