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Una mattina di Aprile, Luca e Alessandra si svegliarono presto per incontrarsi al parco e proseguire insieme la strada per andare a scuola. Luca era un ragazzo dai capelli di colore biondo lucente e gli occhi blu oltremare. Alessandra una ragazza con i capelli castani e gli occhi verdi e penetranti. Luca e Alessandra erano migliori amici da tre anni ed ogni giorno passavano del tempo insieme facendo i compiti, praticando sport, o andando insieme a scuola. 

Quel giorno, arrivati a scuola, pensarono di trovare la loro classe come era sempre stata: i loro compagni erano un po’ caotici ma simpatici e mettevano sempre allegria e gioia. Quella mattina invece non era come tutte le altre, c’era qualcosa di strano nell’aria. Appena entrati in classe rimasero stupiti di quello che videro: anche se il professore Fortesi non era ancora arrivato, i compagni non erano in piedi a chiacchierare e ridere come facevano sempre, ma tutti seduti al proprio banco in silenzio, con gli occhi bassi, con aria di timidezza come se fosse stato il primo giorno di scuola. Luca e Alessandra si sedettero senza dire una parola e per attendere l’arrivo del professore. Il professore entrato in classe sembrava non accorgersi della strana situazione e per tutta la mattina i compagni si mostrarono impietriti come i due amici li avevano trovati. Rimasero per tutta la ricreazione seduti a mangiare la loro merenda senza rivolgersi agli altri, i più chiacchieroni incredibilmente silenziosissimi, i più simpatici senza alcuna voglia di ridere e scherzare, gli amici  più stretti di Luca ed Alessandra assolutamente indifferenti.

Nei giorni che seguirono Luca ed Alessandra continuarono a chiedersi cosa stesse accadendo e perché non fosse successo anche a loro di perdere voglia di fare qualsiasi delle cose belle e divertenti che erano soliti fare. Forse una strana malattia aveva attaccato la loro classe? Forse un virus che rendeva i ragazzi quasi degli zombie era penetrato nella loro scuola ad insaputa di tutti?… Ma allora perché non erano stati contagiati anche loro? Ne erano forse immuni? Oppure avevano scoperto un antidoto senza neanche saperlo? Non riuscivano a darsi una spiegazione plausibile. Solo alcuni genitori iniziarono ad accorgersi del comportamento insolito dei figli, ma non ottennero grosse risposte dai propri figli.

I due amici decisero di investigare sull’accaduto, con un po’ di osservazione così scoprirono alcune cose interessanti.

Alessandra invitò a casa sua Luca e, dopo molte insistenze, la loro amica Lucia, la quale arrivata a casa, era esitante ad entrare e li salutò giusto con un cenno timido. Dopo aver giocato un po’ insieme, si fermarono a fare la merenda e piano piano Lucia, con loro grande sorpresa, sembrò tornare come prima: prima un abbozzo un sorriso, poi qualche battuta, gli occhi verso di loro e pian piano tornò ad essere allegra e divertente come lo era sempre stata. In un altro caso accorgendosi che Giacomo, uno dei loro compagni di classe, tornava sempre a casa a piedi da solo andando verso la direzione di casa loro, decisero di accompagnarlo. Anche con Giacomo avvenne la stessa magia: da silenzioso e a testa bassa come era diventato, gli occhi vispi e attenti ritornarono e le mille domande e il ridere di gusto. I due amici si chiesero cosa volesse dire quello che avevano osservato ma, nel frattempo, non smisero di cercare uno ad uno i loro compagni. In qualche settimana la classe cominciò a tornare alla solita vitalità rassicurante. Dai fatti che si susseguirono i due ragazzi finalmente capirono. 

Lo stare insieme e l’amicizia erano davvero l’antidoto a questa malattia che sembrava far diventare tutti tristi e senza desiderio. Ciascuno dei loro compagni, dopo aver riacquistato il sorriso, raccontò il perché si era rattristato così. Alcuni si sentivano troppo stanchi e incapaci di fare tutte le cose della settimana. Altri invece erano sempre soli a casa. Molti erano preoccupati per qualsiasi cosa succedesse e qualcuno si sentiva sempre nel posto sbagliato. Mano a mano queste cose avevano preso il sopravvento, ma guardandole in compagnia di un amico, quei mostri che sembravano invincibili venivano sconfitti. Così Alessandra e Luca decisero di ritrovarsi insieme ogni volta possibile per raccontarsi, ridere, scherzare e sognare fino ad addormentarsi sereni per iniziare un nuovo giorno.

Nessun mostro o paura avrebbe potuto prendere il sopravvento affrontato tutti assieme in quel modo.

Elisabetta Senni e Cesare Cafarotti