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La nostra generazione è ormai troppo spesso in balia di dispositivi elettronici come tablet, telefoni, computer, etc; ogni tanto sarebbe bene svagarsi in altri modi e per esempio giocare con i nostri amici a giochi tradizionali, ma che non passano mai di moda. 

Abbiamo elencato quelli che ci piacciono di più.               

Mosca cieca

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Per fare un’esperienza più divertente bisogna giocare all’aperto o in una grande stanza libera da mobili ed altri ostacoli

Le regole sono semplici:

Un giocatore, cioè la mosca, viene scelto a sorte e bendato; gli altri non devono farsi prendere mentre il giocatore cerca di toccarli. 

Se qualcuno viene toccato e riconosciuto dalla    mosca, il gioco ricomincia e viene scelta un’altra persona da bendare. Se un giocatore viene toccato dalla mosca ma non riconosciuto, il gioco continua e la mosca rimane la stessa.

Nascondino

Nascondino - Alimentazione Bambini

Dev’essere giocato in un luogo ampio e ricco di potenziali nascondigli. Il luogo di partenza è detto “tana” dalla quale un giocatore deve iniziare a contare per dare tempo agli altri di nascondersi.

Una volta finito di contare il giocatore alla tana inizia a cercare.

Se trova qualcuno deve correre verso il luogo di partenza ed urlare “tana per” e il nome della persona che ha trovato.

C’è infine un’ultima possibilità di vincita per chi è stato “tanato”, ovvero che l’ultima persona rimasta raggiunga l’angolo di partenza e gridi “tana libera tutti”!

Un, due, tre, stella!

Un, due, tre...stella! | Scuola dell'infanzia Adele

Uno dei giocatori si appoggia di faccia ad un muro  ed inizia a dire: “un, due, tre, stella!”

Quando pronuncia la parola “stella” si gira verso gli altri giocatori che nel frattempo cercano di avvicinarsi alla persona che conta.

Se quando si volta il giocatore individua persone che ancora si stanno muovendo le fa indietreggiare di qualche passo.

Quando un giocatore riesce ad arrivare al muro urla: “stellone” e si scambia di posto con la persona che conta.        

Campana

Con un gesso si disegnano sull’asfalto dieci caselle con i rispettivi numeri disposti in questo modo:

Il primo giocatore lancia un sasso su una delle caselle disegnate ed avanza saltellando, con un piede nelle caselle singole e con due nelle caselle doppie, fino a raggiungere il sasso. Poi torna indietro. 

Vince chi riesce a lanciare il sasso in ognuna delle caselle e a tornare senza sbagliare mai. 

Spesso non viene riconosciuto il valore di questi giochi che sono utili ai bambini per socializzare, conoscersi, fare attività fisica, ma anche agli adulti per trovare un momento di spensieratezza, per ritrovare il loro essere, la loro libertà.

Un aspetto interessante di questi giochi è la competizione che si crea. 

I bambini prendono seriamente il gioco ma sanno che è solo un gioco quindi, anche chi perde riesce a divertirsi senza preoccupazioni

Spesso lo stesso discorso non vale per gli adulti. Sono molto competitivi e secondo il loro ideale nella vita o si vince o si perde, e se si perde non c’è un rimedio.

Questa competitività è stata rappresentata dalla serie televisiva Squid Game, nella quale i giocatori hanno la possibilità di vivere solo se vincono.

Personalmente riteniamo che la realtà descritta dalla serie televisiva citata non sia così lontana dalla realtà. Se noi tutti, grandi e piccoli, non riconosciamo il senso della comunità senza escludere nessuno come avviene in questi giochi tradizionali, potremmo davvero poi ritrovarci in una società brutta e triste come quella descritta nella serie Squid Game. 

Maria Chiara Angelillo e Lorenzo Fabi