Notizie, approfondimenti, attività, curiosità, creazioni, podcasts, etc. La voce dei ragazzi dell'I.C. Alberto Sordi di Roma
Il “testimone” del dolore che si trasforma in rabbia in un circolo perpetuo. Spezziamo la catena, spezziamo il bullismo NO AL BULLISMO! Spezza il bullismo Il nostro corto
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Succede da noiLaura è una ragazza simpatica e socievole che ama stare in compagnia dei suoi migliori amici. Il primo giorno di scuola, la sua amica Gabriella le venne incontro correndo e le raccontò che nelle vacanze estive aveva visto e letto tutta la saga di Harry […]
In punta di penna Interviste e recensioniLaura è una ragazza simpatica e socievole che ama stare in compagnia dei suoi migliori amici.
Il primo giorno di scuola, la sua amica Gabriella le venne incontro correndo e le raccontò che nelle vacanze estive aveva visto e letto tutta la saga di Harry Potter e che le era piaciuta molto. Laura la ascoltò in silenzio stupita dalla passione con cui l’amica descriveva i suoi momenti preferiti.
Alla fine Gabriella le disse: “Spero che tu li finisca presto così potremo parlarne insieme”.
Tornata a casa, Laura decise di iniziare immediatamente ma…da cosa? Libro o film? Non riuscì a decidere.
Pensò e ripensò per tutta la serata e poi sfinita andò a letto.
Si addormentò subito e fece uno strano sogno: non era proprio un sogno, era come se si fosse teletrasportata da un momento all’altro in un posto che non era camera sua: si trovava in uno strano corridoio con il pavimento a scacchi neri e bianchi. Lo percorse tutto e alla fine si trovò davanti ad una grossa porta che si aprì con un sinistro cigolio. Quello che vide la fece restare paralizzata con la bocca aperta per diversi minuti.
Nella stanza si trovava un lungo tavolo e a quel tavolo erano seduti niente meno che i personaggi della saga di Harry Potter di cui Gabriella le aveva parlato. Guardando attentamente, però, notò che ogni personaggio aveva un suo gemello che si trovava dall’altra parte del tavolo.
Era come se fossero divisi in due gruppi: Un Harry, un Ron, una Hermione e un Draco da una parte e i loro gemelli dall’altra. Questi due gruppi stavano litigando furiosamente.
Dopo aver visto per qualche minuto i personaggi che si azzuffavano, Laura fece due o tre colpi di tosse per attirare la loro attenzione, al che loro si ricomposero e tornarono seduti ai loro posti. La invitarono a sedersi a capotavola.
Prese parola l’Harry Potter che si trovava alla sua sinistra: “Ciao Laura! Siamo al corrente della tua importante domanda e ti abbiamo convocata qui per convincerti a leggere prima il libro!”
Dalla sua destra si alzò l’altro Harry: “Ti correggo caro collega, siamo qui per convincerla a vedere prima il film!”
Laura era confusa. Parlò Ron: “ Eh no caro mio! Lo abbiamo già detto prima: è inutile che tu parli perché sappiamo già che il libro è meglio”.
Dall’altro lato Hermione si alzò con cautela dalla sua sedia ed esclamò: “Ma perchè non lasciamo decidere a lei?” e indicò Laura che avrebbe avuto voglia di scivolare sotto al tavolo. Tutti i presenti borbottarono arrabbiati quello che sembrò un ok. Hermione parlò di nuovo: “Ognuno di noi darà la sua opinione e poi sarà lei a decidere.”
Per Laura andava benissimo.
Draco 1: Parlo a nome di tutti i miei compagni: Noi diciamo che è meglio il film perchè il libro è noioso tutto impolverato e ingiallito e…
Ron 2: I libri si comprano anche nuovi, eh! Non bisogna per forza prenderli dalla soffitta del bisnonno!
Harry Potter 1: … e poi i libri non hanno le immagini!! (finto svenimento) .
Hermione 2: Questo aiuta a sviluppare l’immaginazione caro! Nel film i personaggi sono stati già immaginati da qualcun’altro!
Hermione 1: Li ha immaginati come avrei fatto io quindi è la stessa cosa!
Draco 1: E’ vero!
Hermione 2: Strano che le dai ragione, nel libro non lo fai mai!
Draco 1: Di cosa stai parlando?
Hermione 2: Bravo! Mi hai dato un altro argomento in favore del libro. Infatti nei film mica ci possono mettere tutte ma proprio tutte le cose che ci sono nel libro, no? Spesso però sono state trascurate delle parti importanti.
E poi è impossibile che tu (volse lo sguardo alla sua “gemella”) riuscissi ad immaginare i personaggi uguali a quelli del film perché ognuno di noi è diverso dagli altri.
-Applausi da parte dei compagni di Hermione 2- -sbuffi dall’altra-
Harry Potter 1: Il film si può vedere con gli amici sul divano con i pop-corn e le patatine!!
Harry Potter 2: Mica è vietato mangiare mentre si legge un libro!
Draco 1: Sì, ma mica si può leggere assieme agli amici no?
Hermione 2: Ci si può sempre confrontare dopo.
Draco 1: Ma no! Che noia!
Harry Potter 1 : Infatti! E’ proprio una noia! Nel libro ci sono le riflessioni, le descrizioni, e tutta quella roba che lo rendono noioso da leggere…
Harry Potter 2: E’ qui che ti sbagli caro gemello! Proprio per questo il libro è interessante perché è vario!!!
(esplosione incontenibile di giubilo da parte del suo gruppo).
Mentre il film contiene solo dialoghi perché non c’è una voce narrante che nel libro è l’autrice (aggiungo superfantastica, supergenialissima, strafantasiosa) che poi ha creato tutti noi!
Vedi? Noi abbiamo l’aspetto dei personaggi del film e infatti siamo uguali a voi. Questo perché la fantasia dei lettori è stata rovinata a causa del film e quindi tutti ormai ci immaginano così!!
*Silenzio assoluto*
Ron 2: Sono assolutamente d’accordo… Se non fosse per il film io sarei stato mooolto più bello! Ma ora tutti mi immaginano così… Guarda che naso che ho!
Ron 1: Nel film alcuni personaggi del libro non ci sono, contenti? Così potete immaginarli come volete! Ma per noi è davvero difficile…
Hermione 2: Visto? A voi risulta difficile perchè vedendo solo i film non avete allenato per niente la vostra fantasia!
In quel momento si alzò Laura che disse: “ Ho deciso! Leggerò prima il libro! Le cose che avete detto voi ( e indicò alla sua sinistra) mi hanno molto colpita!! Ma grazie a tutti, anche a voi ( e si voltò alla sua destra ) perché questo confronto mi ha aiutato a capire. Non vi preoccupate vedrò anche i film ma continuerò a seguire la mia fantasia”
E con queste parole si risvegliò felice, prese il libro e cominciò a leggerlo.
Elisabetta Senni & Greta Breccolotti
La saga di Harry Potter è una saga fantasy composta da sette libri di cui sono stati fatti anche dei film. Harry Potter e la pietra filosofale: Il primo libro parla di Harry Potter, un ragazzo di 11 anni che, quando era ancora piccolo, fu […]
Interviste e recensioniLa saga di Harry Potter è una saga fantasy composta da sette libri di cui sono stati fatti anche dei film.
Harry Potter e la pietra filosofale:
Il primo libro parla di Harry Potter, un ragazzo di 11 anni che, quando era ancora piccolo, fu “segnato” con una cicatrice da Lord Voldemort, il mago oscuro. Proprio per questo il suo primo anno nella scuola di magia di Hogwarts non è facile.
Harry Potter e la camera dei segreti:
Una serie di studenti vengono pietrificati dal terrificante mostro di Serpeverde. Ora tocca ad Harry e ai suoi amici Ron ed Hermione tentare di fermare questa serie di attentati.
Harry Potter e il prigioniero di Azkaban:
Harry scopre che Sirius, il suo padrino, aveva tradito i suoi genitori e quando lo trova prova ad ucciderlo. Per fortuna, arriva il professor Remus Lupin che gli spiega che Sirius era venuto ad uccidere il vero colpevole che si era nascosto trasformandosi nel topo di Ron.
Harry Potter e il calice di fuoco
Comincia il torneo tremaghi, ma i partecipanti saranno 4. Harry è uno di questi. Quando arriva alla fine del labirinto (l’ultima prova) la coppa vinta lo teletrasporta davanti al potente Voldemort che cerca di ucciderlo. Harry riesce a salvarsi, ma il suo amico Cedric Diggory muore.
Harry Potter e l’ordine della fenice
Il Ministero della Magia non crede ad Harry riguardo le cose successe l’anno precedente. Harry fonda l’esercito di Silente, composto dalle persone che gli credono. Con loro va al ministero della magia per sottrarre la profezia dalle mani dei servi di Voldemort il quale voleva utilizzarla per scoprire preziose informazioni.
Harry Potter e il principe mezzosangue
Harry e Silente scoprono che Lord Voldemort, per tenersi in vita, usa degli horcrux cioè degli oggetti in cui è nascosta una parte della sua anima. Quindi cominciano la loro missione per distruggerli tutti.
Harry Potter e i doni della morte:
I tre amici non frequentano il loro settimo e ultimo anno ad Hogwarts, ma lo passano a cercare gli Horcrux. Il tutto si concluderà con una battaglia finale dove il bene trionferà sul male.
19 anni dopo:
Harry Potter e la maledizione dell’erede:
L’ultimo libro di questa saga è uscito da poco più di anno; Aspettatevi presto una recensione esclusiva di questo libro che speriamo vi piaccia come è piaciuto a noi, che vi faccia sorridere, pensare e sognare come del resto tutti gli altri libri della saga…
BUONA LETTURA!
Beatrice Figliola & Giacomo Quarin
Lo sport può aiutare tutti, basta avere un po’ di buona volontà! Aiuta a lavorare in gruppo (anche gli sport individuali molto spesso concorrono ad obiettivi comuni), aiuta la coordinazione e soprattutto a non diventare dei pigroni! Certo, ci vuole impegno e sacrificio per fare […]
Tutto il resto è passionLo sport può aiutare tutti, basta avere un po’ di buona volontà!
Aiuta a lavorare in gruppo (anche gli sport individuali molto spesso concorrono ad obiettivi comuni), aiuta la coordinazione e soprattutto a non diventare dei pigroni!
Certo, ci vuole impegno e sacrificio per fare dello sport e riuscire a fare bene i compiti di scuola che ci vengono assegnati e non è sempre facile riuscire a fare bene tutto.
IL NUOTO
Io e Samuele ( gli ideatori di questo articolo) facciamo nuoto agonistico insieme da anni.
Gli stili del nuoto sono: delfino; dorso; rana e stile.
Il nuoto è uno sport che spesso i genitori propongono ai figli perché si dice sia uno sport completo. Questo è abbastanza vero perché contribuisce allo sviluppo di molti muscoli.
Se sei molto bravo gli allenatori cominciano a farti fare agonismo e si può arrivare anche ai master che sono per i ragazzi maggiorenni. Ovviamente nessuno ti obbligo di continuare e puoi smettere quando vuoi. Come in tutti gli sport fatti a livello agonistico, ci dobbiamo allenare seriamente tutti i giorni.
Si fa parte di una squadra, si lavora individualmente ma per vincere come squadra.
Il nostro “NEMICO COMUNE” da battere, prima dei nostri avversari in vasca, è il TEMPO!!
Tic tac tic tac i secondi scorrono veloci e in gara, bracciata dopo bracciata, si dà il massimo per arrivare a toccare il muretto nel minor tempo possibile.
Non sempre ci si riesce, ma quando questo accade è una gran soddisfazione!
L’obiettivo principale è migliorare il proprio personale, ma se si vince anche in batteria allora è una soddisfazione doppia!
Tutti gli sforzi fatti durante gli allenamenti vengono ripagati e non si sente neanche la fatica…..solo un’ENORME FAME!
I nostri miti sono Federica Pellegrini e Gregorio Paltrinieri. Certo poi a livello mondiale, anzi diremmo meglio planetario, c’è Michael Phelps, lo squalo di Baltimora che ha stracciato ogni record e ha vinto l’impossibile alle Olimpiadi.
Così ragazzi col nostro entusiasmo vogliamo mandare un messaggio a tutti voi.
Praticate sport, qualsiasi e a qualsiasi livello!
Lo sport è una palestra di vita, aiuta il corpo a crescere sano, libera la mente dalla noia e dai brutti pensieri.
Ci si concentra per fare e dare il meglio che si può e ottenere dei bei risultati.
Un po’ come succede nella vita…non siete d’accordo?!
Forza sempre tutta!
Leonardo Desiante & Samuele Tramentozzi
I cavalli sono animali meravigliosi e selvaggi che l’uomo ha reso da fattoria. Vengono cavalcati da fantini per fare gare di genere diverso: 1. Dressage 2. Corsa di velocità 3. Trotto 4. Galoppo 5. Salto degli ostacoli I CAVALLI COMUNICANO SENZA APRIRE LA BOCCA Come […]
Tutto il resto è passionI cavalli sono animali meravigliosi e selvaggi che l’uomo ha reso da fattoria.
Vengono cavalcati da fantini per fare gare di genere diverso:
1. Dressage
2. Corsa di velocità
3. Trotto
4. Galoppo
5. Salto degli ostacoli
I CAVALLI COMUNICANO SENZA APRIRE LA BOCCA
Come avrai capito dal titolo i cavalli non comunicano usando i nitriti, per farlo invece utilizzano un metodo poco tradizionale muovendo le orecchie! Forse sarai stupito da questa notizia, ma è proprio così’.
Il nitrito viene utilizzato solo in casi eccezionali o di emergenza come ad esempio avvisare gli altri membri del branco di un pericolo.
CURIOSITA’ CHE NON IMMAGINERESTI MAI SUI CAVALLI E IL LORO SUPERPOTERE
1. I cavalli chiudono le narici appena entrano in contatto con l’acqua come succede per le foche. Se vuoi che il tuo cavallo diventi un subacqueo professionista non avrai nemmeno bisogno di comprargli una maschera da sub.
2. Il capobranco è sempre una delle femmine più vecchie; un po’ come succede nelle nostre famiglie, a comandare è sempre la nonna!
3. I cavalli amano stare attaccati al didietro dei loro simili. In realtà esiste una spiegazione molto precisa per questo: lo sventolio della coda del cavallo davanti toglie le mosche dal muso. Ma che puzza…
4. La supervista, che è il loro superpotere.
5. I cavalli non ridono ma piuttosto sniffano.
6. I cavalli sono metereopatici, ovvero cambiano umore in base alle condizioni climatiche. Immaginate la loro espressione annoiata con la pioggia…
7. I cavalli riescono vedere di notte. Ma non erano i gatti?
LE 3 RAZZE CHE PREFERIAMO
La colorazione del Gyspy Vanner è dominata dai colori marrone, grigio e bianco. È un cavallo molto intelligente ed attivo ed è ritenuto un lavoratore molto resistente. Ha spalle possenti, il corpo corto e robusto, gli arti solidi e forti.
È una razza dall’aspetto accattivante con coda e criniera folti.
Le parti più folte ricoprono gli zoccoli e gli stinchi.
2. Il cavallo arabo
Il cavallo arabo è una tra le razze più antiche ed è originario della Penisola Arabica.
E’ un cavallo molto veloce e vivace.
L’altezza può variare da 1,45m a 1,55 anche se esistono esemplari più o meno alti.
Il pelo è corto e fine, il mantello può essere baio ovvero rossastro, grigio o morello ovvero il colore delle more.
3. Frisone
Il Frisone è originario della Frisia ed è una delle razze più antiche d’Europa,
già conosciuta, ad esempio, dagli antichi romani.
Nel medioevo fu usato come cavallo da guerra e ai giorni d’oggi è la razza scelta per trainare la carrozza reale nei Paesi Bassi.
Il Frisone è particolarmente apprezzato negli spettacoli equestri, nel dressage e negli attacchi.
Il suo mantello tipico è il morello, ovvero, un misto tra nero e viola.
La presenza di pelo bianco non è ammessa dai registri di razza, tranne che per una piccola stella sulla fronte; qualcuno, pensate un po’, ha però deciso di scolorire alcuni esemplari con la candeggina facendoli diventare bianchi.
L’altezza ideale per un esemplare di tre anni è di 1,60 metri al garrese. (la parte posteriore del collo)
Greta Sicard & Giacomo Leone Meci & Elisa Frisoni
La nostra generazione è ormai troppo spesso in balia di dispositivi elettronici come tablet, telefoni, computer, etc; ogni tanto sarebbe bene svagarsi in altri modi e per esempio giocare con i nostri amici a giochi tradizionali, ma che non passano mai di moda. Abbiamo elencato […]
Passato, presente e futuro Tutto il resto è passionLa nostra generazione è ormai troppo spesso in balia di dispositivi elettronici come tablet, telefoni, computer, etc; ogni tanto sarebbe bene svagarsi in altri modi e per esempio giocare con i nostri amici a giochi tradizionali, ma che non passano mai di moda.
Abbiamo elencato quelli che ci piacciono di più.
Mosca cieca
.
Per fare un’esperienza più divertente bisogna giocare all’aperto o in una grande stanza libera da mobili ed altri ostacoli
Le regole sono semplici:
Un giocatore, cioè la mosca, viene scelto a sorte e bendato; gli altri non devono farsi prendere mentre il giocatore cerca di toccarli.
Se qualcuno viene toccato e riconosciuto dalla mosca, il gioco ricomincia e viene scelta un’altra persona da bendare. Se un giocatore viene toccato dalla mosca ma non riconosciuto, il gioco continua e la mosca rimane la stessa.
Nascondino
Dev’essere giocato in un luogo ampio e ricco di potenziali nascondigli. Il luogo di partenza è detto “tana” dalla quale un giocatore deve iniziare a contare per dare tempo agli altri di nascondersi.
Una volta finito di contare il giocatore alla tana inizia a cercare.
Se trova qualcuno deve correre verso il luogo di partenza ed urlare “tana per” e il nome della persona che ha trovato.
C’è infine un’ultima possibilità di vincita per chi è stato “tanato”, ovvero che l’ultima persona rimasta raggiunga l’angolo di partenza e gridi “tana libera tutti”!
Un, due, tre, stella!
Uno dei giocatori si appoggia di faccia ad un muro ed inizia a dire: “un, due, tre, stella!”
Quando pronuncia la parola “stella” si gira verso gli altri giocatori che nel frattempo cercano di avvicinarsi alla persona che conta.
Se quando si volta il giocatore individua persone che ancora si stanno muovendo le fa indietreggiare di qualche passo.
Quando un giocatore riesce ad arrivare al muro urla: “stellone” e si scambia di posto con la persona che conta.
Campana
Con un gesso si disegnano sull’asfalto dieci caselle con i rispettivi numeri disposti in questo modo:
Il primo giocatore lancia un sasso su una delle caselle disegnate ed avanza saltellando, con un piede nelle caselle singole e con due nelle caselle doppie, fino a raggiungere il sasso. Poi torna indietro.
Vince chi riesce a lanciare il sasso in ognuna delle caselle e a tornare senza sbagliare mai.
Spesso non viene riconosciuto il valore di questi giochi che sono utili ai bambini per socializzare, conoscersi, fare attività fisica, ma anche agli adulti per trovare un momento di spensieratezza, per ritrovare il loro essere, la loro libertà.
Un aspetto interessante di questi giochi è la competizione che si crea.
I bambini prendono seriamente il gioco ma sanno che è solo un gioco quindi, anche chi perde riesce a divertirsi senza preoccupazioni
Spesso lo stesso discorso non vale per gli adulti. Sono molto competitivi e secondo il loro ideale nella vita o si vince o si perde, e se si perde non c’è un rimedio.
Questa competitività è stata rappresentata dalla serie televisiva Squid Game, nella quale i giocatori hanno la possibilità di vivere solo se vincono.
Personalmente riteniamo che la realtà descritta dalla serie televisiva citata non sia così lontana dalla realtà. Se noi tutti, grandi e piccoli, non riconosciamo il senso della comunità senza escludere nessuno come avviene in questi giochi tradizionali, potremmo davvero poi ritrovarci in una società brutta e triste come quella descritta nella serie Squid Game.
Maria Chiara Angelillo e Lorenzo Fabi
Sapete perché non basta sciacquare i piatti sporchi solo con l’acqua? Il problema è che sopra ai piatti c’è una certa quantità di grasso, anche se vi siete dedicati alla scarpetta, e questo grasso non si scioglie in acqua. Ed allora come si fa?… Ci […]
Scienziati si diventaSapete perché non basta sciacquare i piatti sporchi solo con l’acqua?
Il problema è che sopra ai piatti c’è una certa quantità di grasso, anche se vi siete dedicati alla scarpetta, e questo grasso non si scioglie in acqua.
Ed allora come si fa?… Ci vorrebbe una molecola che sia in grado di legarsi sia al grasso, sia all’acqua: questo è esattamente il principio base dei saponi.
I saponi sono delle lunghe catene a base di carbonio ed idrogeno – in grado di legarsi al grasso – in cui ad un’estremità è presente un gruppo di atomi che si legano molto bene all’acqua.
Ecco un’immagine ci aiuterà a capire meglio il comportamento di queste molecole.
Le code che hanno affinità con il grasso (lipofili) si orientano verso la macchia di grasso esponendo così le teste (idrofile) che si legano con l’acqua.
A questo punto la particella di grasso può essere rimossa sfregando il piatto e risciacquandolo.
I limiti dei saponi
I saponi sono efficaci solo se l’acqua non è eccessivamente acida oppure non ha troppi sali di calcio o magnesio disciolti.
In questi casi, infatti, si formano dei composti che non si sciolgono e precipitano formando delle incrostazioni nei tubi di scarico.
E’ per questo motivo che, oltre al sapone, ogni tanto, è necessario aggiungere anche del sale che ha l’obiettivo di rendere l’acqua più dolce.
I saponi già contengono un po’ di questi sali, ma a Roma l’acqua è talmente ricca di calcio (dura) che è necessario aggiungerne altro.
Come preparare un sapone
Valerio Piazza
It’s December. It means Christmas, and Christmas means… What does it mean? I really don’t know. Everybody has a different meaning of Christmas. What’s yours? We asked some boys and girls what Christmas is for them: “Christmas for me is family for two reasons: a […]
PodcastsIt’s December.
It means Christmas, and Christmas means…
What does it mean?
I really don’t know.
Everybody has a different meaning of Christmas.
What’s yours?
We asked some boys and girls what Christmas is for them:
“Christmas for me is family for two reasons: a religion time for Jesus’ birth and the second one is ‘cause at Christmas my family and I spend it all together”
“A festivity where we kill each other for one ambo and where my family and I stay all together, unwrap our presents and eat all together”
Red, green, white, gold, sometimes blue.. They are colours that remind of Christmas, don’t they?
The fire, the snow, the decorations, the cold season… are some things that are part of it, because they make a warmth in our hearts, because Christmas is the season to stay together happily.
Do you have any traditions?
“First we play bingo and we do a ranking and when it is midnight we remove an hankie which is used to cover Jesus in the manger and then the adults play Briscola and the kids play with the gift that they received”
“We always do the “Christmas tour”. Every year we change the house where we spend Christmas. We also sing together with my aunt, who plays the piano. After that we unwrap our presents and then we play tables games and we do a ranking and the winner wins the “Christmas Glory”
Everybody has his own tradition.
But now, let’s talk a little about its history …
Christmas is a Christian festivity that remembers the birth of Jesus Christ, but it is a mix of an ancient Roman festivity and a Chistian one. What do I mean? I mean that in the Roman Empire, the Romans celebrated a festivity for the (wrong) winter solstice on December 25th, and the Christian celebrated the birth of Jesus on January 6th. When the Christian religion became the official religion of the Roman Empire, they combinated the festivities and made it only one: the Christmas that we all know today. In fact giving presents is from the Roman festivity and the tradition of Jesus’s birth are, obviously, from the Christian one.
After thousands and thousands of years, it changed a little. Traditions changed in some countries and families! Sweets, bingo, the same Christmas tree, Christmas song, creche…
But after this little, boring part of history, if don’t you have anything to do?
There are a lot of ideas out there!
You can listen to music and sing it all day…
What’s your favourite?
“Astro Del Ciel, Jingle Bells and Last Christmas”
“Thank God It’s Christmas”
“War Is Over, Wonderful Christmastime”
Do you cook on Christmas day?
“No”
“No, my mother cooks”
“No, but in the past I did some biscuits for school”
Here is a recipe that you can make all alone or with your family!
And for kids?
Obviously, Christmas Chores!
Like, Snowmans made with old socks!
Just take an old sock, put in it some wadding, tie something, like a rubber band or a little string, in the middle, add some decoration like buttons,ribbons and… voilà.
Here is your made-at-home snowman!
Don’t forget to make his eyes and his nose please!
And, if don’t you have an old sock?
Do you have anything to wear right?
And if you have it, you will probably have some clothespins, right?
Take one of them (without being seen from your mom, she will be angry), take some felt-pens, buttons, ribbons (if you have them, little pom-poms too), make a big red nose (with the pom-pom or red felt-pen), some eyes (with the buttons or just with the felt-pens), tie a ribbon around the clothespin, a little bit under the nose, draw the legs and… here is you clothespin reindeer!
There are a lot of ideas out there… go to search more of them, or just invent them for fun! Don’t stay with that smartphone all day, make something new!
But remember, it’s Christmas, just, be happy.
Have a great Christmas!
Sofia Duranti – Chloè Baffi – Guendalina Cacace – Leonardo Ghilardi
Lo Hobbit è un libro fantasy scritto dall’autore inglese John Ronald Reuel Tolkien. Il regista Peter Jackson ha girato una trilogia di film dedicata a questo libro (consiglio vivamente di vedere i film solo dopo aver letto il romanzo). Bilbo Baggins, il protagonista del libro, […]
Interviste e recensioniLo Hobbit è un libro fantasy scritto dall’autore inglese John Ronald Reuel Tolkien. Il regista Peter Jackson ha girato una trilogia di film dedicata a questo libro (consiglio vivamente di vedere i film solo dopo aver letto il romanzo).
Bilbo Baggins, il protagonista del libro, è un hobbit, creatura amante della tranquillità e della vita casalinga; un giorno riceve una visita inaspettata (fuori dall’ora del tè!) di Gandalf, uno stregone famoso in tutta la Terra-di-Mezzo ed oltre. Il giorno prima Bilbo non si sarebbe mai aspettato che Gandalf gli chiedesse di partire in compagnia di un folto gruppo di nani di terre lontane (la compagnia per il viaggio) tra cui Thorin Scudodiquercia, discendente del famosissimo re dei nani Thror, per un’incredibile avventura che gli avrebbe cambiato per sempre la vita.
Il giorno prima Bilbo non si sarebbe neanche mai aspettato di riuscire a trovare il coraggio di partire con loro.
Il viaggio che stavano per intraprendere sarebbe stato molto importante e altrettanto pericoloso: sarebbero partiti per riconquistare Erebor, la montagna solitaria colma di oro e pietre preziose ricavate dal duro lavoro dei nani, un tempo dimora dei nani della stirpe di Thror.
Molto tempo prima Erebor fu attaccata da Smaug, un drago amante di oggetti di valore. I nani furono cacciati e costretti a girovagare per le Terre-di-Mezzo in cerca di una nuova casa. All’inizio del viaggio i nani si erano chiesti come un semplice hobbit avrebbe potuto aiutarli nel futuro scontro con il drago. Solo nella parte finale del viaggio capirono una cosa importante: la loro missione non era quella di recuperare l’oro, ma qualcosa di più grande di quello che si sarebbero mai immaginati: un altro esercito si stava muovendo per scopi molto più malvagi per conto di un grande capo cattivo che si era risvegliato dopo un lungo periodo di attesa. Grazie alla loro compagnia e alla loro amicizia non solo affronteranno il drago, ma anche il male più grande.
Il mio personaggio preferito è Thorin Scudodiquercia, il capo della compagnia. E’ un personaggio brusco, che si arrabbia facilmente. E’ il nano della compagnia che più di tutti ha sottovalutato Bilbo, ma quello che successivamente, più di tutti, capisce il suo grande talento e la sua grande utilità all’interno del gruppo. Thorin, inoltre, è stato l’ultimo dei nani a capire il vero motivo della missione, ma è anche stato quello che ha dato tutto, persino la sua vita, per portarla a termine.
Mi è piaciuto molto perché l’autore scrive in modo coinvolgente. Mentre si legge sembra di trovarsi proprio in quei misteriosi luoghi e di capire i sentimenti del personaggio come se ci fossimo già trovati in quelle situazioni. Lo consiglio a tutti i lettori perché è un tipo di libro fantasy particolare, nuovo e appassionante.
Elisabetta Senni
Sicuri di sapere tutto?… La storia romana affascina e ispira molte persone a scrivere libri, a creare dei film a tema, a realizzare degli spettacoli; oppure solamente appassiona gente che, come me, si informa sempre di più per poi immergersi in un mondo talmente interessante […]
Passato, presente e futuroSicuri di sapere tutto?…
La storia romana affascina e ispira molte persone a scrivere libri, a creare dei film a tema, a realizzare degli spettacoli; oppure solamente appassiona gente che, come me, si informa sempre di più per poi immergersi in un mondo talmente interessante che diventa difficile distaccarsene. Questo, però, ci fa capire quanto un mondo così affascinante, così famoso, sia in certi casi avvolto dal mistero o semplicemente pieno di notizie non esattamente vere.
Oggi analizzeremo proprio questo aspetto, ovvero come spesso alcuni miti sull’antica Roma risultino in realtà falsi.
1. Saluto romano
Ormai siamo convinti che il famoso saluto utilizzato dai fascisti nel XX secolo, anche chiamato appunto saluto romano, derivi da quella cultura. Tuttavia, la descrizione di un simile gesto è sconosciuta nella letteratura romana e mai menzionata dagli storici antichi. Non ci sono ritrovamenti di scritture, monete, sculture o niente che possa riguardare questo tipo di saluto. Forse l’origine di tutto questo fu un quadro del ‘700 molto famoso: il giuramento degli Orazi.
2. Sale su Cartagine
Un altro mito da sfatare è il sale su Cartagine. Ormai gli storici hanno scoperto che questa leggenda è falsa, anche perché non ci sono fonti antiche che lo testimoniano. Storici come Alessandro Barbero hanno sfatato questo mito, ma ci sono anche dei motivi che lo dimostrano, ad esempio il fatto che nel mondo antico il sale era molto prezioso e sprecarlo per dei nemici non sarebbe servito a niente. Ricordiamo comunque che la terza guerra Punica fu atroce e sanguinosa.
3. L’incendio di Nerone
Ormai anche i libri di Storia ci raccontano che nel 64 d.C a Roma ci fu un grande incendio e che la causa ne fu Nerone che all’epoca era l’imperatore. In realtà su Nerone esistono molti falsi miti come quello che gli addita la colpa di bruciare i cristiani nel Colosseo (il Colosseo verrà costruito anni e anni dopo) o che, appunto, diede fuoco alla sua città. Per capire se tutto ciò è vero gli storici si sono fatti delle domande, hanno letto testi dell’epoca, hanno cercato una possibile spiegazione. Svetonio e Cassio Dione affidano la responsabilità dell’incendio a Nerone, ma Tacito, il più obiettivo, narra che Nerone abbia addirittura aperto monumenti e gran parte dei suoi giardini per favorire l’entrata delle vittime. Un’altra teoria, invece, sostiene che Nerone in quel momento era ad Anzio e che quindi non fosse a conoscenza dell’incendio. E poi è importante dire che è improbabile che un imperatore romano possa cantare la caduta di Troia davanti alla sua città. Infine è importante ricordare che Roma era soggetta ad incendi perché la parte più povera della città era costituita maggiormente da case di legno.
4. Giulio Cesare Imperatore
Nel 100 a.C nasce una delle figure più importanti della storia tardo-repubblicana: Caio Giulio Cesare, nipote di Caio Mario e vittima di Silla, colui che riuscì a scappare da Roma da uomo in pericolo e che ritornò da uomo che metteva in pericolo. Colui che conquistò la Gallia, vinse le guerre civili e poi… diventò dittatore a vita. L’unica cosa che può trarci in inganno è che un buon conquistatore otteneva il titolo di Imperator, come, ad esempio Scipione l’Africano.
5. Latino o romanesco
Le fonti scritte sono fondamentali per scoprire la storia e permetterci di appassionarci, studiare, apprendere il modo di parlare dei loro protagonisti. La storia romana è talmente famosa che ancora oggi viene presa in considerazione per la creazione di molti film e cartoni allo scopo anche di intrattenere e divertire gli spettatori. Purtroppo però, pochi film sono attendibili e troppo spesso risultano eccessivamente romanzati facendoci addirittura pensare che i romani parlassero in romanesco. Il romanesco non è altro che una distorsione della lingua Italiana che si sviluppa dal medioevo in poi grazie a poeti come Dante che si rifà al volgare fiorentino. I romani invece parlavano in latino che è una lingua vicina al greco ed è utilizzata ad esempio da Virgilio (poeta e scrittore romano del periodo Augusteo) per l’Eneide.
Mattia Giottoli
Era un bel giorno d’inverno a Roma. A scuola stavamo sentendo la solita voce della prof.ssa Giorgina, una voce calma e senza pensieri che però all’ improvviso si fermò… La prof.ssa si girò con lo sguardo di una tigre infuriata. “Come osate!?” gridò. Gli alunni […]
In punta di pennaEra un bel giorno d’inverno a Roma.
A scuola stavamo sentendo la solita voce della prof.ssa Giorgina, una voce calma e senza pensieri che però all’ improvviso si fermò…
La prof.ssa si girò con lo sguardo di una tigre infuriata.
“Come osate!?” gridò.
Gli alunni si guardarono tra di loro con sguardo innocente e poi fissarono la professoressa.
”Chi è che fa versi mentre io spiego!?” ribatté Giorgina.
Ancora una volta la risposta non ci fu.
In biblioteca, alla quarta ora, tutti dovevano prendere un libro.
Io e Denise trovammo un libro che si chiamava “Passato o Futuro?”.
Volevamo leggerlo entrambi ma i collaboratori Pasquale e Gianfranca dicevano che era proibito.
Noi due curiose lo prendemmo lo stesso di nascosto decidendo di fare una settimana per uno.
Lo prese prima Denise e lo portò a casa e se ne dimenticò.
Un giorno Denise stava leggendo un libro che la prof Concetta aveva detto di leggere, ma si accorse di averne un altro che pensava di non aver mai preso: era proprio il libro proibito che poi aprì.
”Vabbè, un giorno nel passato è ovvio”, disse.
Tutto ad un tratto si sentì stanca e chiuse gli occhi.
Quando li riaprì vide un tizio strano vestito in telo rosso fuoco che le disse “chi sei tu creatura dai vestiti strani?!”
Denise fece un salto indietro e ribattè “no, ma chi sei tu piuttosto?”
“Chi sono io?! Io sono il grande Dante Alighieri!”.
Denise sobbalzò, pensò un attimo e disse “aspetta, io ti conosco! Sei il signore che ha scritto la divina commedia!”.
“Non proprio, ho scritto molte cose, ma mai una cosa del genere!”
Denise il giorno decise di darmi il libro e mi disse: “attenta, questo libro non è quello che pensi” e io tranquilla: “sì sì, uno dei tuoi soliti scherzi!”
Così presi il libro e me ne andai.
“Vediamo un po’ che dice questo libro magico” dissi aprendo il libro.
”Un giorno nel futuro: macchine volanti, robot, strade mobili etc.” ma in quel momento mi sentii stanca e mi addormentai.
Quando mi svegliai, mi ritrovai in un posto sconosciuto. Passava della gente vestita in tuta che mi guardava male. Mi alzai e chiesi a una signora in che anno eravamo e lei “nel 2080 è ovvio, no?”
“Nel futuro?… Ma è tutto brutto, l’aria è irrespirabile, c’è spazzatura ovunque. E poi, perché i palazzi vanno a fuoco?”
“Oh beh, la gente nel passato ha reso il mondo uno schifo e il fuoco che vedi sui palazzi è opera dei buchi formatosi nell’ozono”.
Nella mia testa mi rimbombava l’idea di quanto fossimo dei mostri e quanto non fosse nulla di come avessi previsto compreso il caldo asfissiante.
Il giorno dopo mi svegliai e mi ritrovai a casa con Denise che mi stava scuotendo con l’intenzione di svegliarmi per studiare scienze.
Stefania Giuliani & Denise Maria Bigi
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